“SPIRITUALE ESTREMO”, LA TANGIBILE ARTE DEL SUBLIME. Dopo Moon Gallery sarà esposta nella sede permanente sulla Luna.
IN MOSTRA A PADOVA LA PERSONALE DI BLUER
La spiritualità è, da sempre, un’assoluta protagonista nelle opere di Lorenzo Viscidi, in arte Bluer. Ed è questo il primo fine dell’arte, trovare – con molte forme, strumenti e materie – l’impronta di quel mistero da cui proveniamo, che ci proietta oltre le evidenze e i nostri limiti.
Da 30 anni Bluer conduce questa ricerca, difficile e inesausta, attraverso un continuo flusso di idee, intuizioni, visioni, prove, tentativi, delusioni e ripartenze, esperienze diverse per ogni materia che diviene, riprendendo una definizione dell’artista stesso, “cristallo di sé e tuffo nell’oltre”.
Una sperimentazione all’insegna della cultura dell’interiorità, che trova la sua cornice ideale nella Galleria Civica Cavour di Padova, pronta ad accogliere la personale di Lorenzo Viscidi dal titolo Spirituale Estremo. Dopo il vernissage, previsto per sabato 1 aprile alle ore 18, la mostra sarà accessibile gratuitamente dal mercoledì al venerdì dalle 16:00 alle 20:00 e il sabato e domenica 10:00 – 13:00 e 16:00 – 20:00 fino al 21 maggio.
Ben 100 le opere che saranno ospitate nelle sale della Galleria, distribuite in due differenti sezioni: Spirituale Estremo, incentrata sui dipinti dell’artista e Im-material, che include creazioni realizzate in ceramica e plexiglass. Nel percorso di mostra particolare rilievo verrà dato alla collezione denominata Aqua: una delle opere, Water on the Moon – una goccia d’acqua “imprigionata” nel plexiglass – è stata inserita nella Moon Gallery, un’installazione artistica internazionale e collaborativa che comprende opere di artisti provenienti da tutto il mondo che ha orbitato intorno alla terra nella Missione Spaziale Internazionale e che, dopo una serie di mostre itineranti, andrà nella sede permanente sulla Luna.
In un momento storico in cui l’arte sembra essersi spogliata della sua vera essenza e si limita a immagini in grado di stupire, correlate alla dicotomia corpo-mente, il “facitore del blu o blue maker” – come lo stesso Bluer ama definirsi – propone un ritorno al passato, a quello slancio creativo che nei secoli scorsi traeva linfa vitale ora dall’epos, ora dalla religione, ora dal mistero, ora dalle indagini introspettive. L’artista diviene sacerdote di un rito libero, nel quale estetica e conoscenza si congiungono per abbracciare l’essere umano in ogni sua dimensione, laddove ognuno di noi rappresenta il risultato di uno stretto connubio fra Anima e materia.
“Ciascuno di noi è un mistero unico e irripetibile, ma al tempo stesso la nostra energia è fraterna, empatica, agganciata a quella degli altri – racconta Bluer -. E, in questa dimensione Spirituale, torniamo ad essere anche più vicini gli uni e gli altri in un abbraccio fraterno: mentre corpo ed “io” risentono di esperienze individuali e di gruppi etnici e sociali, nell’ Anima risiede la nostra Gioia, grazie alla quale le persone si sentono collegate da un Dono comune”.
“Nella storia dell’arte due rivoli concettuali hanno in vario modo ascendenze e riflessi di contiguità con la ricerca di Lorenzo Viscidi Bluer – spiega il critico d’arte e curatore della mostra, Enzo Santese – da una parte Wassily Kandinsky e dall’altra Yves Klein: per il primo l’anima, connessa con il corpo, è in grado di cogliere ogni vibrazione per mezzo dei sensi, quali ponti, non solo metaforici, fra l’immateriale e il materiale nel caso dell’artista, all’inverso in quello dello spettatore. Klein poi rimarca il ruolo importante dell’immaterialità che si percepisce nell’osservazione delle forme di un’opera. Sullo sfondo del pensiero di Lorenzo Viscidi Bluer, sta la luce ineffabile dello spirituale e da questo discende la sua attitudine a creare il nesso tra le materie privilegiate, pittura con inchiostri e resine, plexi e ceramica, e il loro scatto transitivo verso la levità assoluta. Così, l’artista arriva alla sublimazione simbolica del dato fisico nella spiritualità immateriale della scultura”. Una poetica, quella di Bluer, costantemente innervata da una tensione allo spirito, solo apparentemente in contrasto con l’attitudine a rispondere alle sollecitazioni della sensorialità. “Entrare nell’essenza della pittura – precisa ancora Santese – è in qualche modo accostarsi a quello stato di grazia, in virtù del quale è dato assaporare un preludio di eternità”.
“Un pezzo di blu è come un pezzo di mare, di cielo e in sintesi d’infinito: è così che Bluer compendia la sua stessa essenza e vocazione in una frase densa di significato, che rimanda a una molteplicità di orizzonti, spirituali e corporei insieme – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio -. Lorenzo Viscidi – in arte Bluer – si rende portavoce della cultura di cui è permeata la nostra terra, da cui egli stesso attinge linfa vitale per una ricerca ormai trentennale nei misteri del blu e nella gioia della luce.
Con la sua inconfondibile cifra stilistica, questo “creatore del blu”, per richiamare la genesi e l’etimologia del suo stesso nome, ha tracciato nel tempo un percorso artistico caleidoscopio che lo ha portato in tutto il mondo, con prestigiose mostre nazionali e internazionali. Ecco perché non potevamo che rendere la Galleria Civica Cavour di Padova la cornice perfetta per la sua nuova mostra “Spirituale Estremo”, che si articolerà in due diverse sezioni e diventerà il fil rouge di una ricca rassegna di eventi collaterali in cui le protagoniste assolute saranno ben 100 opere pittoriche e scultoree. Per quasi due mesi sarà possibile immergersi in questa esperienza: sarà come esplorare le emozioni di un mondo senza confini con la silente devozione di chi sa che l’arte è materia ma anche interiorità. I visitatori, ognuno con il proprio vissuto, si sentiranno uniti in un afflato di eterno, di sublime.