MERIEM BENNANI,
Un racconto che veste Prada
31 ottobre-24 febbraio 2025
Fondazione Prada, Milano
Di Martina Neri
Meriem Bennani nata in Marocco nel 1988, a Rabat vive e lavora a Brooklyn, New York.
Nota con Life the Caps (2022), ha sviluppato una pratica di sculture, film ed installazioni immersive che mettono in discussione la società contemporanea. Esplora, nel progetto Prada una narrazione che ricorre ad un realismo magico, all’umorismo. Filmati di Youtube, video fatti con il cellulare, animazione.
Al piano terra della fondazione, Sole Crushing, un installazione meccanica di infradito che in sinfonia si muovono dando vita ad un’installazione site specific. Un balletto-sinfonia.rivolta con la colonna sonora in collaborazione con il produttore Cheb Runner, costruito da vari materiali e reso vivo dal collegamento di ogni oggetto ad un sistema pneumatico.
Quest’opera può essere interpretata come traduzione contemporanea del Duende, la forza del Flamenco, delle corride e degli amori della tradizione spagnola.
Al primo piano la proiezione For Aicha, un film d’arte diretto da Meriem con Orian Barchi che fa riferimento alla storia del cinema di animazione. La scelta del cartone animato è una scelta che sa di innocuo e proprio questo diventa un forte strumento narrativo. I protagonisti sono degli animali che fanno affrontare temi attuali e controversi con una una forma molto coinvolgente.
In Life the Caps, ultimo episodio di una trilogia, la Bennani aveva narrato la vita dei Caps dove il teletrasporto era utilizzato nel quotidiano, e dove il protagonista, Kamal si era procurato un nuovo corpo. Molto intrecciato al quotidiano, oltrepassa la psicologia e la fisica usando la fantascienza per astrarre specificità culturali piuttosto che speculare sul futuro
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