MARINA ABRAMOVICH, 50 anni di lavori in mostra
Di Martina Neri
“L’artista serba diventa subito contemporanea nel tempo storico che lavora, contemporanea ad Ana Mendieta o Carol Schneemann, Gina Pane. Ha un lavoro costante che l’ha portata alla sua immortalità sulla scena dell’arte passando dalle sue Performances iniziali, alle sue opere attuali”.
Nasce nel 1946 a Belgrado, da matrimonio serbo-montenegrino. I genitori sono personaggi attivi della Seconda Guerra mondiale, il padre venne ucciso con i fratelli.
L’Abramovic frequentò l’accademia di Belle Arti di Belgrado e nel 1972 completa gli studi a Zagabria.
Nel ‘75 incontra ad Amsterdam l’artista tedesco Ulay con il quale condividerà per 12 anni vita e lavoro. Le loro performances danno un forte contributo per la dualità, il maschile e femminile in un’entità unica.
Per anni l’Abramovich ed Ulay vivono viaggiando su una Citroen e realizzando performance in tutto il mondo. Nel 1977, alla Galleria Comunale d’Arte moderna di Bologna presentano Impoderabilia: Marina ed Ulay costringono gli spettatori a entrare strusciandosi sui loro corpi.
In Rithm O (1974, Napoli) l’artista si offriva al pubblico sdraiata, a disposizione del pubblico e dei 70 oggetti appoggiati sul tavolo, per chiunque volesse usarli su di lei. L’azione rimanda al sacrificio, da Abramo ed Isacco fino allo studio del corpo femminile quotidiano, indagine sul sadomasochismo, violenza concessa dalla donna che concede e l’altro, non riesce a tirarsi indietro, la donna in tutto riconosce la sua non innocenza.
In un’intervista l’Abramovich, spiega che le artiste cercano sempre di non legarsi ad un concetto di femminile, vestendosi in un certo modo, evitando di truccarsi. L’abramovich è troppo bella per essere un artista. Sembra che per lei il femminile sia un ostacolo.
In the Artist is present, la sua figura è presente e la sua performance è stare davanti allo spettatore, che paga circa 16000 euro, per sedersi davanti a lei. The Artist is present un titolo spregiudicato, ma avviene in quasi tutte le sue performance, un gioco di parole che la vede di nuovo presente.
Un breve cenno all’inizio della sua carriera che è quasi indescrivibile per la portata delle sue opere totali.
Nel 2022 l’Abramovich porta a Napoli, la vita della Callas. La Callas scopre la sua voce a 14 anni e l’artista ne viene attratta. Le 7 morti di Maria Callas sono performances della Abramovich che lei porterà a spettacolo. Un ora e trentasette minuti in cui entrare nella vita della Callas.
Dal 23 settembre 2022 al 10 dicembre 2023 alla Royal Accademy of Arts di Londra, la più grande mostra sull’artista, 50 anni di opere scelte. La possibilità di vedere le opere è imperdibile per chi ha la possibilità di recarsi a Londra.
“La grande mostra su Marina Abramovich alla Royal Accademy di Londra fino a dicembre 2023”
In mostra le sue opere più significative in una retrospettiva di 50 anni di arte, arte Abramovich.
Royal Accademy, Londra