“Mentre tutti Fingono” il nuovo romanzo di Clementina Tirino
Di Paolo Isa Giornalista ODG
«Quanti sbagli servono per fare la cosa giusta?»
Riflette Clementina Tirino in “Mentre tutti Fingono”, romanzo sul coraggio di rompere gli schemi legati allo stile di vita che oggi viene prima della vita stessa, regole non scritte, ma che tutti conoscono a memoria, schemi dettati dalla religione, dalla tradizione e dall’amore che sta sempre in mezzo ai discorsi importanti.
Tutti ti chiedono di abbassare la testa per fare la cosa giusta, perché è così che si fa, perché è così che hanno sempre fatto tutti. Devi fingere di compiacerla, la vita. Ma gli altri non sono felici, fingono di esserlo. Tutto si svolge in una sola direzione: tutti fingono.
E se tutti avessero sempre sbagliato?
Viktoria, la protagonista del romanzo confonde l’essere felice con il non essere infelice. Smette di amare perché troppo spesso fa rima con sbagliare. È convinta che ci sia un punto oltre il quale è solo e inesorabilmente tardi. Viktoria sente che, per riemergere, deve smettere di rivolgere lo sguardo e imitare le persone che le girano intorno. Scopre che niente è proibito quando tutto lo è.
Sarà trascinata in una serie di eventi, esperienze tenere e crudeli allo stesso tempo che si sviluppano in un racconto coinvolgente, solo in apparenza leggero, ma che offre, in realtà, moltissimi spunti di riflessione.
Imparerà che, per essere felice, deve essere pronta a liberarsi del suo passato, capire che non siamo quello che abbiamo vissuto e che, se non vogliamo vivere una vita che non ci appartiene, a volte è indispensabile smettere di lottare per mettere le cose in ordine. Come nella costruzione di un puzzle, se le tessere non si incastrano perfettamente significa che non è quello il loro posto. Questo è il viaggio di Viktoria: provare a liberarsi, sbagliare tante volte fino a capire la sola cosa giusta da fare. Smettere di fingere.
Così ci presenta il suo terzo romanzo la scrittrice campana Clementina Tirino, cresciuta nell’aperta campagna di una ridente cittadina che porta il nome di Airola, in un contesto dove era difficile avere degli interessi, ho rischiato di smettere di sognare. Mi hanno aiutato molto gli anni 80, carichi di originalità in tutti i campi artistici, vissuti nutrendomi di fantascienza televisiva non di altissima qualità, serie TV e i cartoni animati giapponesi. Periodo epocale per molti.
Oggi si ritrova a contare troppi anni passati rispetto a quelli che ricorda e non trova pace.
Voglio scoprire che tipo di adulta sono diventata, deve esserci un’origine per tutti e con la scrittura mi scopro ogni giorno diversa. Deve essere successo qualcosa per forza in questi anni. Afferma.
Clementina Tirino nel suo esordio come scrittrice nel 2019 con “Raccontami di Elena”, romanzo vincitore al concorso letterario “AV Opera Prima”, ci racconta un amore che muore perché segue le regole e per le stesse regole non vive. Ripercorrendo le sue esperienze editoriali la ritroviamo finalista del VI Concorso “Quattro Passi con…”, con un racconto pubblicato nella VI Raccolta Antologica dall’omonima della Montegrappa Edizioni. Un altro racconto è stato selezionato nel concorso “Favole e Fiabe” e pubblicato nell’antologia edita da Historica Edizioni. Finalista nel concorso Nazionale “Cercando Fabrizio” e al Premio Letterario “Mille e…una storia”.
Ma è stato nel 2020 con “Il Tempo Limite” che Clementina gioca con le parole in un romanzo che sfida il tempo, quello che ci rimane. Perché la vita, cita l’autrice, può essere chiusa in tre ore, tre giorni o tre mesi questo è solo un dettaglio. Solo un numero.
Ho nel cassetto quasi tutto quello che scrivo perché sono del parere che un vero scrittore scrive principalmente per sé. Poi, quando il cassetto sta per esplodere tiro fuori qualcosa.
Ed ecco il nuovo romanzo: “Mentre Tutti Fingono”. Lo dedica a tutte le storie perse in un inizio, continua l’autrice. Un inizio ignaro di una fine. Sì, perché la protagonista di Mentre tutti Fingono non crede nel per sempre.
Finirà, anche se vi lascerete. Farete finta di crederci ancora, ma dentro fremerete dalla voglia di scappare. Non scapperete. Ci morirete in quella finzione. Ci si abitua. È così che funziona.
Tu prova a Fingere.
E non ci resta che aspettare il prossimo 15 Settembre l’uscita del romanzo. #estratto
«Aspetta qualcuno?», mi aveva detto un infermiere con una cartellina in mano.
Perché una donna deve sempre aspettare qualcuno?
Io non aspettavo nessuno. O forse sì. Forse ho sempre aspettato qualcuno. Adesso aspettavo me stessa. Avrei voluto rispondere in questo modo,
ma ho solo accennato un no, con un movimento oscillatorio della testa, così lungo da sembrare un video al rallentatore.
Mi sono alzata e mi sono incamminata verso l’ascensore. Solo allora mi sono accorta di aver sbagliato piano.
Mi sono voltata e quell’infermiere era ancora lì,
intento a guardarmi la schiena, mentre le porte dell’ascensore si chiudevano. Ho smesso di aspettare.