Napoli – SAN GREGORIO ARMENO E I SUOI PASTORI SENZA TEMPO

Di Salvatore Zanni

Storico

Da sempre quando parliamo di Natale l’accostamento con la città di Napoli è obbligatorio con San Gregorio Armeno.

 

Ovviamente questa identificazione non nasce, come in altre città, per le Luci d’ Artista, per i suoi mercatini a tema o per gli spettacolari addobbi natalizi.

Napoli è il Natale quasi esclusivamente per la sua unica e spettacolare tradizione presepiale.

In questi giorni risulta piuttosto difficile addentrarsi per le viuzze del centro storico, attraversare via dei Tribunali e Spaccanapoli ed addirittura risulta impossibile percorrere la celebre via San Gregorio Armeno, dove la fantasia, l’arte e la tradizione prendono forma e vita attraverso la visione degli inimitabili “Pastori”.

E’ sicuramente grazie alla maestria di artigiani come Ferrigno, Gambardella, Pinfildi, Di Virgilio che questa tradizione non muore, anzi si rinnova e si migliora regalando curiose novità ai tantissimi  passanti , ma soprattutto alle migliaia di turisti che ad ogni ora del giorno popolano questi folkloristici luoghi.

Ormai tradizione vuole che ai pastori classici (che devono assolutamente ritrovarsi sul presepe), ogni anno se ne aggiungono dei nuovi appositamente creati.

I nuovi pastori sono la perfetta riproduzione di personaggi che nel corso dell’anno hanno fatto parlare di sé, nel bene e nel male.

Quest’ anno abbiamo ritrovato la statuetta della regina Elisabetta, della premier Giorgia Meloni, dell’allenatore del Napoli Spalletti e tante altre.

Ma la particolarità più grande l’abbiamo ritrovata in una novità assoluta: la statuetta personalizzata.

Grazie a più foto il maestro presepiale riuscirà a riprodurre una vostra personalissima statuetta, dando a chiunque la possibilità, non solo di osservare il presepe, ma di ritrovarsi dentro, e di rispondere obbligatoriamente “si” alla fatidica domanda di Eduardo “Te piace ‘o prespio ?”

 

CURIOSITA’

Tutti credono che l’arte di creare pastori a Napoli sia nata dopo il XIII secolo in conseguenza alla creazione del presepe da parte di San Francesco d’ Assisi, ma in realtà non è così.

Già in epoca greca nell’ attuale via San Gregorio Armeno, a ridosso dell’ Agorà, esistevano piccole botteghe che creavano riproduzioni in creta delle divinità dei numerosi Templi presenti nella Neapolis del IV sec a.C. ed in modo particolare si creavano statuine che ricordavano i cari defunti e a cui si dedicavano preghiere.

Ricordate la scena finale del “Gladiatore” quando Juba, amico di Massimo seppellisce le statuette ?