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L’Italia è un paese ricca di tesori nascosti a cielo aperto.
Tra i luoghi di interesse culturale da visitare sono da non perdere quelli nati dalla passione per l’arte dei privati.
Tra questi è un museo d’arte contemporanea ricco di opere, il Parco Sculture del Chianti.
Un exhibition permanente di installazioni e sculture contemporanee da vivere all’aria aperta.
Ogni opera è integrata con l’ambiente circostante ed ogni artista prima di concepire l’opera ha vissuto in residenza il luogo scelto.
Il connubio fra le sculture ed il bosco, i suoni, i colori e la luce è totale.
Gli artisti provengono da cinque continenti.
Le opere sono realizzate con materiali diversi
Ai visitatori è così offerta una vasta panoramica sulla varietà e importanza dell’arte contemporanea oggi.
All’interno del parco è stato creato un anfiteatro che offre ai visitatori un denso programma di concerti, in luglio e agosto.
Arrivando al Parco potete anche vedere alcune opere del progetto Pievasciata B.A.C. Borgo d’Arte Contemporanea.
Piero Giadrossi proprietario e responsabile del Parco ha risposto a noi di Ars Scriven a qualche domanda.
- Pressappoco com’è l’utenza del Parco? Ovviamente dati di prima della pandemia
In tempi ‘normali’ abbiamo circa 12.000 visitatori all’anno. Non sono cifre esagerate, ma va considerato anche il fatto che si può raggiungere solo in auto (o in bici) poiché i mezzi di trasporto pubblici sono praticamente inesistenti. Comunque l’auto o la bici sono il modo migliore per scoprire il Chianti ed il nostro territorio.
2)I “viaggiatori” vengono indubbiamente coinvolti in un’esperienza ad “effetto sorpresa”, la MERAVIGLIA dove tutti i sensi vengono coinvolti, ci sono tutti i linguaggi (del passato, contemporanei ed anche sperimentali), ma chi viene al parco? La fascia d’età
L’età del nostro pubblico è molto varia ed omogenea. Si va da coppie o gruppi di amici giovani e giovanissimi, passando dalle famiglie con bambini a visitatori adulti e over 65. Gli interessi sono i più disparati. Chi cerca un passatempo all’aria aperta (soprattutto dovuto alla pandemia) e chi è attratto principalmente dal connubio arte/natura ed è un frequentatore di mostre e musei. Credo che il nostro parco così come è concepito (opere integrate nell’ambiente in cui si trovano, percorso adatto a tutti, possibilità di esplorare molte delle opere anche attraverso il tatto e immergendosi talvolta dentro all’opera stessa) dia la possibilità a tutti dai bambini ai più esperti di vivere la mostra/museo diversamente e in un modo più immersivo. Il bello dell’arte soprattutto quella open air è che riesce a coinvolgere tutti senza distinzioni di età, genere e livello di educazione scolastica, perché ti rende partecipe in prima persona.
3)C’è un artista che desidera al parco con qualche opera?
Ce ne sarebbero molti in effetti che mi piacerebbero o mi sarebbe piaciuto avere, ma al momento lungo il percorso attuale non c’è più spazio. Non vogliamo che sia troppo affollato. Una delle caratteristiche principali del parco è quella di aver dato la possibilità agli artisti di scegliere il proprio posto e di essersi lasciati ispirare dal bosco. Inoltre in generale gli artisti non amano che si vedano più opere contemporaneamente; quelle del parco sono state posizionate in modo che si vedano quasi sempre una alla volta, così da potersi godere a pieno l’opera ed il luogo in cui sono state installate. Questo accentua l’effetto sorpresa.
4) Quante opere in tutto ci sono nel Parco-Museo?
Le opere del Parco sono 32 ad oggi. Non escludiamo che in futuro, dedicando un’altra zona del bosco alla mostra possano essere installate di nuove. Poi ci sono le opere del progetto Pievasciata B.A.C. che dal 2012 ha visto l’installazione di 12 opere esterne al Parco (forse 13 a breve. Ci stiamo lavorando!) grazie alla collaborazione fra l’associazione Amici del Parco che lo gestisce, enti pubblici e privati che hanno sponsorizzato e installato le varie opere nei propri terreni.
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