FILIPPO TINCOLINI

Di Martina Neri

tra neoclassicismo e arte moderna e la Torart

 

Laureato in scultura presso l’accademia di Belle arti di Carrara e co-fondatore della Torart, assieme a Giacomo Massari, si inserisce nel panorama della scultura italiana con una visione innovativa di riprendere il passato in un dialogo tra classicismo e nuove tecnologie.

Chi si approccia allo scultore si rende da subito conto della sua profonda conoscenza storico-artistica. Anni di tecniche e tecnologie, che non smette mai di sperimentare e utilizza la scultura come strumento di indagine di ciò che esiste, vera e propria forma di pensiero.

 

 

L’opera Spaceman Belvedere 2024 riprende il Torso del Belvedere, di Johann Joachim Winckelmann. L’opera fa parte della serie Flowered Soul, in cui l’artista reinterpreta il “Gruppo del Laocoonte” , che rappresenta l’episodio dell’Eneide in cui il sacerdote viene assalito dai serpenti assieme ai suoi figli.

L’artista è un grande conoscitore dell’arte classica e delle tecniche che hanno visto Canova all’apice della purezza estetica.

I figli di Laocoonte non sono più figure della mitologia ma astronauti divorati dai fiori e foglie, simbolo della natura che va contro la tecnologia.

 

L’astronauta, viene definito come emblema della cultura pop e sintesi di progresso tecnologico ed avventure fantascientifiche. In “Fuori misura nella misura” mostra tenutasi a Capri dal 1 agosto al 30 settembre 2024, un astronauta di resina di 4 metri di colore blu effetto fluo collocato nella celebre piazzetta, simboleggia la dualità tra il desiderio umano di varcare l’ignoto e il richiamo alle nostre origini. Il desiderio dell’essere umano di esplorare il cosmo e il legame alla natura.

Gli astronauti di Tincolini sono di color oro, fucsia, blu. Le sue sculture prendono la forma di un piede, o della riproduzione di del passato.

 

Alcune opere in miniatura alte massimo 50 cm sono acquistabili sullo shop dell’artista ed hanno un costo di circa 6000 euro. La riproduzione del suo astronauta, l’Alien, il Jet Boy Manga, Rabbit Pakkun, deliziose statuine fatte per collezionisti ed amanti del genere. Dal design giocoso e familiare, incarnano un senso nostalgico ed invitano a riflettere sui personaggi animati della nostra cultura.

 

L’artista lavora nel suo laboratorio a Carrara, sotto le cave, TOART, dove bracci meccanici e scanner tre d coesistono a dar vita a riproduzioni di Canova (Amore e Psyche 2020), dall’Arco di Palmira, mettendo in discussione che il vero artista sia un robot.

La Torart è un punto di riferimento internazionale per Musei e grandi aziende. La fondazione in alcuni hanni ha raggiunto livelli altissimi di perfezione e r

ichiesta mondiale.